un progetto di Enrico Baraldi, Nicola Borghesi, Riccardo Tabiliocoordinamento Roberta Gabriele
supervisione musicale Bebo Guidettia cura di Agorà / Liberty / Kepler-452
Lapsus Urbano - Il primo giorno possibile è una performance concepita nei giorni in cui il «fuori» sembrava un luogo lontano e utopico, nel momento più cupo delle restrizioni alla mobilità, alla socialità e al lavoro, quando la routine delle nostre vite veniva squassata e ribaltata dalle fondamenta, e quando il teatro – con i suoi cicli e le sue produzioni – si trovava da un giorno all’altro polverizzato. Programmatico fin nel titolo, Il primo giorno possibile ha la forma di una lettera dal passato per il «giorno zero» del futuro: il pubblico si ritroverà insieme in uno spazio urbano, aperto, il primo giorno in cui le normative lo permetteranno, ed ascolterà in cuffia un messaggio «in bottiglia» destinato alla società futura. Gli spettatori, interpellati attivamente dalle voci del passato, saranno chiamati a misurare il loro presente con il futuro utopico immaginato dagli autori; a reagire alle domande poste nelle cuffie, a guardarsi in faccia, a contarsi, a prendere posizione o a emozionarsi di fronte all’evocazione del mondo utopico del dopo epidemia.
Il primo giorno possibile approfondisce la ricerca sulla società, sulla comunità e sulla partecipazione che contraddistingue il percorso artistico di Kepler-452, proponendosi di osservare e raccontare quello che sta succedendo intorno a noi e a noi in quanto esseri umani, in questa inaudita contingenza storica, e di evocare quello che succederà. Cosa vuol dire «incontrarsi» e fare teatro in tempi di distanziamento sociale? – si chiede la compagnia. Se davvero «la normalità era il problema» sarà possibile inventare una nuova normalità? È possibile, dalla manciata di metri quadri in cui sono costrette oggi le nostre vite, immaginare la società futura?
Pensato per un gruppo di quaranta spettatori, Lapsus Urbano. Il primo giorno possibile è un tentativo di raccontare e custodire la memoria del presente attraverso la lente di un momento storico di isolamento e privazione che richiede di essere riconosciuto come momento collettivo, uno spettacolo audioguidato che desidera ribaltare il concetto di ripartenza a qualunque costo, non rimuovendo il problema delle mascherine e del distanziamento tra spettatori ma assumendolo anzi come dato fondante della drammaturgia e dell’azione scenica.
Nato dal dialogo con la Stagione Agorà diretta da Elena Di Gioia, Lapsus Urbano. Il primo giorno possibile è anche una strategia di azione teatrale che si innesta nel dibattito sulle modalità del teatro possibile in tempi di emergenza sanitaria (e di ripresa dall’emergenza): la risposta di Kepler-452 a una questione con cui tutto lo spettacolo dal vivo sta facendo i conti.