Consegne. Una performance da coprifuoco







a cura di Kepler-452
un progetto di Enrico Baraldi, Nicola Borghesi, Riccardo Tabilio
con Nicola Borghesi
coordinamento Michela Buscema
foto Davide Spina
grafiche e audio Riccardo Tabilio



Un corriere si sposta nella città, per effettuare la sua consegna.
Porta un pacco da un punto A, a un punto B, dal punto di partenza all’indirizzo di consegna. Sulle spalle ha un cubo colorato, degli stessi colori della sua uniforme, la sua livrea di corriere corridore adatta al vento e alla pioggia, adatta ad attraversare il coprifuoco. Che cosa consegna? Un prodotto, e un percorso-performance site specific sulla piattaforma Zoom per uno spettatore – o per più spettatori che abitano allo stesso indirizzo – nella città di Bologna. Consegne è uno spettacolo nato dallo sconforto di questa nuova chiusura dei teatri; pensato per la notte più desolata mai conosciuta da molti anni: quella del cosiddetto «coprifuoco». Abbiamo pensato a quali attività possono continuare a esistere in questo contesto fosco, doloroso, angosciante e la figura che si è immediatamente formata nella nostra immaginazione è quella del corriere, del rider. Quelli che non hanno smesso mai di lavorare, nemmeno nella fase più dura del lockdown. Abbiamo dunque pensato di far travestire un attore da rider, o meglio, di farlo diventare a tutti gli effetti un rider. E di effettuare delle consegne. Quella tra rider e destinatario è la relazione più impersonale e distaccata che si possa immaginare, e questo è il motivo per cui può resistere ad ogni chiusura. Abbiamo pensato di impiegarla e di forzarla dall’interno, per costruire un rapporto di intimità, esclusività, confidenza. Per tutta la durata del viaggio attraverso la città deserta, il corriere sarà collegato col destinatario della sua consegna, offrendo una prospettiva sul vuoto urbano altrimenti impossibile. Fino all’inevitabile suono del campanello. In un momento in cui imperversa la riflessione su quali attività siano essenziali e quali non lo siano, abbiamo desiderato domandarci che cosa sia essenziale per noi e cosa possa esserlo per gli spettatori, attraverso una domanda molto concreta: che cosa ti piacerebbe ricevere a casa tua, in questo momento? E poi, ancora, altre domande, da rivolgerci a vicenda nella notte deserta del coprifuoco: che effetto ti fa sentire il campanello che suona? Cosa ti aspetti? La meraviglia, una scocciatura, una visita inattesa, un regalo, la Gestapo, la pizza? Prima eri meno solo di così? Perché la gente usciva, la sera? Perché questo secondo lockdown è così più terribile e disperato del primo? Che fine hanno fatto gli striscioni che dicevano «andrà tutto bene»? Che cosa ci resta da fare, adesso? Consegne è un’azione artistica corsara, assurda, economicamente insostenibile. Consegne è un incontro improbabile in un momento impensabile tra un attore travestito da rider e uno spettatore travestito da destinatario che tentano ostinatamente di capirsi in una città deserta e buia.








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