KEPLER 452

Comizi d'amore #Adolescenti





direzione artistica Kepler-452 (Nicola Borghesi e Enrico Baraldi)
organizzazione Roberta Gabriele
coordinamento tecnico Andrea Bovaia
in collaborazione con Altre Velocità
immagine e grafica Letizia Calori
foto di Michele Lapini

inserito nel progetto Il giorno di domani - Azione collettiva di artisti e artiste per l'infanzia e l'adolescenza percorso di welfare culturale di Comune e Città Metropolitana di Bologna

progetto finanziato dai Fondi Strutturali e di Investimento Europei nell’ambito della risposta dell’Unione alla pandemia di COVID-19

Debutto negli Istituti Medi Superiori
19-20-21 aprile 2023


“Che al vostro amore possa aggiungersi la coscienza del vostro amore”
Pier Paolo Pasolini


Come nascono i bambini?
Quanto importante è il problema sessuale nella tua vita?
Il problema della vita sessuale ti dà più un senso di felicità o di angoscia?

Queste sono alcune delle domande che nel 1963 Pasolini poneva agli italiani girando l’Italia come un commesso viaggiatore. Esattamente sessanta anni dopo Kepler-452, su impulso del Comune di Bologna, torna a rivolgere le stesse domande agli adolescenti di Bologna.

Tre diverse squadre di indagine teatrale, sparse in tre diverse scuole medie superiori, tenteranno di ascoltare una voce spesso difficile da intercettare: quella di chi ancora non è entrato nell’età adulta ma non è più un bambino.
Ciascuna delle squadre trascorrerà un periodo tra corridoi, aule, palestre, ormoni, tempeste adolescenziali, dubbi e disagio, coinvolgendo gli studenti e le studentesse in scena insieme agli attori e alle attrici.

Gli spettacoli avranno luogo all’interno delle stesse scuole, invitando il pubblico a perdersi nello spazio dell’adolescenza, ad invadere quello spazio privato esclusivo ed escludente che sono le aule scolastiche.
Per qualche giorno il Liceo Classico M. Minghetti e l’Istituto Aldini Valerianidiventeranno luogo d’incontro per persone che è difficile si incontrino: gli adulti e gli adolescenti. Le risposte che raccoglieremo, insieme ai corpi di chi le ha confidate, andranno in scena in tre serate di aprile.

Tre serate di primavera per chiederci, collettivamente, di che cosa parliamo quando parliamo di amore, di sessualità e di adolescenza.



Comizi d’amore #AldiniValeriani
Sembra che il mondo stia cadendo
Un talk show


Istituto Aldini Valeriani (via Sario Bassanelli, 9/11)

mercoledì 19 aprile e giovedì 20 aprile ore 20:30

a cura di Alessandro Berti, Francesco Maruccia, Matilde Vigna
con un gruppo di studenti e studentesse dell’Istituto Aldini Valeriani



Chi si affaccia alla vita adulta in questo momento, in una città del nord di un piccolo paese mediterraneo, in un enorme istituto tecnico professionale in periferia, mandato avanti con entusiasmo da persone appassionate, come vede il proprio futuro affettivo, sentimentale e come lo costruisce, nel presente turbolento della propria crescita individuale, al centro di un vasto incendio sociale che si annuncia e che è all’origine, e alla fine, dell’incendio fisico della biosfera?

Come vedono gli esordienti alla vita adulta, in questo contesto, il loro presente e il loro futuro di amanti?
Che amore serve a loro, a noi, che amore ha ancora senso?

Pornografia, famiglia, matrimonio, lavoro, religione, politica, questi temi come si declinano nel presente di queste persone di 15, 16, 17 anni?

Ne parleremo, sulla scorta di quanto ci hanno raccontato durante qualche settimana di colloqui.







Comizi d’amore #Minghetti
Abbiamo finito i buoni sentimenti

Non ne abbiamo mai avuti

Liceo Classico M. Minghetti (via Nazario Sauro, 18)
mercoledì 19 aprile e venerdì 21 aprile
prima replica ore 18:00

seconda replica ore 21:00


 

regia di Niccolò Fettarappa
con Nicola Borghesi, Maria Chiara Arrighini, Niccolò Fettarappa
e un gruppo di studenti e studentesse del Liceo Classico Minghetti


Durante la nostra residenza, il Minghetti è stato occupato. Nicola ha detto che è stato più facile parlare di amore durante un’occupazione. Ed è vero. Gli adolescenti che abbiamo intervistato hanno condiviso con noi panico per il futuro  soffocamento dei loro istinti germinali. Ci hanno raccontato di una scuola d’élite che dietro al premio di un’ottima istruzione, tradisce un forte stress di
prestazione. Ci hanno raccontato di una fragilità sessuale, di pulsioni timide, ancora ingenue. Ci hanno raccontato degli ostacoli di vivere eroticamente spazi e relazioni, perché affaticati dallo stordimento digitale post pandemico. C hanno raccontato della vitalità sovversiva dei corpi, resa innocua da lavagne elettroniche. Ci hanno raccontato dello scontro senza mediazioni co un mondo adulto identificato con la repressione sessuale. Wilhelm Reich scrisse che c’era un grande bisogno di severissime leggi per la protezione del
piacere naturale di vivere degli adolescenti. Probabilmente a Reich non sarebbe dispiaciuta l’occupazione del Minghetti.





#CIVORREBBEPASOLINI





azioni a cura di Altre Velocità nell’ambito del
progetto Comizi d’amore #Adolescenti 





All’amor (non) si domanda. Itinerario scritto intorno al progetto di teatro partecipato
“Comizi d’amore #Adolescenti”



di Altre Velocità
26 Aprile 2023

La violenza verbale si placa, viene riconosciuta l’importanza di qualcosa. Questo è il potere di rifare Comizi d’amore ora. Toccare un punto nevralgico, profondo, farlo parlare. Non educare, non dire come fare, ma chiedere.

Anita Fontana, Chiedere del sesso: un laboratorio politico,
Comizi d’amore #Belluzzi
Pochi esercizi per uscirne vivi



Berti prova a riprendere il gesto, l’atteggiamento, la sostanza di Comizi d’amore, che si inserisce oggi in un contesto profondamente mutato, come traspare anche dalle parol degli stessi studenti.
«Il timore del collasso della biosfera è un’ombra che si allunga su tutti i discorsi di natura sociale e politica e diventa un tema attraverso il quale parlare anche di sessualità, di amore, di desiderio».


Petra Cosentino Spadoni, Il teatro in un mondo che cade,
Comizi d’amore #AldiniValeriani
Sembra che il mondo stia cadendo


I corpi dei ragazzi stanno e si muovono in scena come se fossero attori a tutti gli effetti, ma il loro essere dei non-professionisti “tradisce” una diversità. Sono solo corpi di adolescenti che si emancipano attraverso il movimento. E questo è molto più potente de corpo di un qualsiasi performer.

Chiara Papaianni, La danza dell’adolescenza,
Comizi d’amore #Minghetti
Abbiamo finito i buoni sentimenti.
Non ne abbiamo mai avuti


Clicca qui per leggere il racconto completo



Comizi d'amore  #Valladolid




Dramaturgia y dirección Nicola Borghesi y Enrico Baraldi
En escena Nicola Borghesi, Aldana Herrera y Luis Heras y la comunidad de Valladolid


Estreno en España
7 marzo 2023, Centro Civico Bailarin Vicente Escudero 



“Che al vostro amore possa aggiungersi la coscienza del vostro amore”

Pier Paolo Pasolini


¿Cómo nacen los bebés?
¿Qué tan importante es el problema sexual en tu vida? ¿La idea de la vida sexual te da más una sensación de angustia o felicidad?
¿Alguna vez has oído hablar de maricas?

Estas son algunas de las preguntas que Pasolini hacía a los italianos en 1963, recorriendo una Italia naif como vendedor ambulante, y filmando sus respuestas para su documental llamado “Comizi d’ Amore” (Encuestas sobre el amor).

La compañía Kepler-452 creó un formato de teatro participativo, inspirado en el documental homónimo de Pier Paolo Pasolini, que consiste en hacer las mismas preguntas de el intelectual italiano Pasolini en diferentes contextos. Cada vez la compañía compara las respuestas obtenidas con las de sesenta años antes y inventa nuevas formas de ponerlas en la escena, involucrando activamente a personas que no son artistas.

En cada espectáculo, la compañía desarrolla un enfoque en un lugar específico y sus habitantes: una escuela, un hospital, una casa social, un distrito universitario. El resultado de esta investigación es un espectáculo coral, donde diferentes puntos de vista son llevados directamente al escenario por un grupo de participantes entrevistados durante las investigaciones.

Con motivo de esta versión en español en Valladolid, Kepler-452 también ha involucrado en este proyecto a dos artistas locales: Aldana Herrera y Luis Heras, actores profesionales que subirán al escenario juntos, en diálogo con la comunidad de Valladolid.




Comizi d'amore #Università




Laboratorio condotto da Kepler-452
diretto da Enrico Baraldi, Nicola Borghesi
con gli studenti del Dipartimento delle Arti e dell’Università della Cultura di Kiev
nell’ambito del progetto La Soffitta per Pasolini nel centenario della nascita
con il sostegno di Generazione Z: educazione alla percezione collettiva
progetto diretto da Rossella Mazzaglia (Università di Bologna)


“Quanto è importante il sesso nella tua vita? Cos’è l’amore per te?” sono tra le domande che Pasolini rivolge agli italiani nel documentario Comizi d’Amore del 1965, mostrando tabù e contraddizioni che, a distanza di generazioni, Kepler-452 è tornato ad indagare in diverse edizioni dello spettacolo Comizi d’Amore. Ogni tappa si è rivolta a un luogo e a una comunità specifica, generando nuove domande tra gli abitanti di un edificio che ospitava famiglie in emergenza abitativa, in un ospedale, in un liceo della prima periferia di Bologna, tra le strade e con un gruppo di cittadini di Buenos Aires.
Dopo la pandemia, che ha cambiato il rapporto con il corpo e le forme delle relazioni affettiva, in occasione del progetto La Soffitta per Pasolini nel centenario della nascita, l’indagine prosegue con gli studenti universitari secondo le modalità del teatro partecipato ed è restituita al pubblico nell’inedita versione di Comizi d’Amore#Università. Kepler-452 condurrà i partecipanti in un percorso intensivo di ricerca. Gli studenti potranno decidere se partecipare nel ruolo di attori o come registi/autori. Gli attori affronteranno i temi pasoliniani a partire dalla propria esperienza biografica, portando l’attenzione dentro di sé, per poi creare dei dispositivi di messa in scena della narrazione. Il gruppo di registi/autori trascorrerà parte delle ore di laboratorio cercando di indagare nel fuori, attraverso interviste audio e video rivolte a specifiche comunità o luoghi che verranno concordati assieme, per poi lavorare alla composizione di frammenti multimediali in grado di dialogare, in scena, con la produzione degli attori.

Comizi d'amore #Keynes




un progetto di Kepler-452
direzione artistica e coordinamento di Nicola Borghesi
con la collaborazione di Paola Aiello e Enrico Baraldi
organizzazione Michela Lucia Buscema









Comizi d’amore #Keynes è un progetto di teatro partecipato ispirato a Pier Paolo Pasolini, pensato appositamente per gli adolescenti dell’Istituto scolastico Keynes, che parte da alcune domande nella sfera delle relazioni e dei sentimenti rilanciandole sull’oggi. Il progetto ha previsto una fase di incontri, dialoghi e confronti condotti dalla compagnia Kepler-452 con gli studenti e le studentesse.

“All’interno dell’Istituto Keynes di Castel Maggiore, cammineremo domandando alle studentesse e agli studenti quali siano le loro speranze e paure, i loro desideri, le loro libere associazioni rispetto al mondo dei sentimenti e della sessualità. Cercheremo di portarli in scena con noi, partendo dalle loro istanze e trasfigurandole artisticamente per raccontare e magnificare la loro identità. Tra le domande che Pasolini poneva agli Italiani quasi cinquant’anni fa…

Come nascono i bambini? Quanto è importante il problema sessuale nella tua vita? Vorresti essere un Don Giovanni? Che cosa ne pensi degli invertiti? A cinquant’anni di distanza dall’indagine di Pasolini parlare di amore e sessualità, al di là della superficie del fenomeno, rimane difficile.

Spesso ci chiediamo come gli altri vivano le proprie relazioni, la coppia, il sesso. È insolito trovarsi a parlarne, soprattutto in pubblico, soprattutto prendendo posizione sul proprio privato, soprattutto in una scuola media superiore. Comizi d’amore #adolescenti è il secondo movimento della nostra indagine. Immaginiamo un’indagine dai contorni molto diversi dalla prima che abbiamo realizzato.

Ci muoveremo all’interno dell’Istituto, di concerto con le istituzioni scolastiche, senza allestire un laboratorio stabile, ma piuttosto intercettando nei corridoi, durante la ricreazione, all’entrata e all’uscita dalle lezioni, le studentesse e gli studenti che vorranno rispondere alle nostre domande. Apriremo con essi un confronto e cercheremo di portarli in scena, partendo dalle loro istanze e trasfigurandole artisticamente attraverso la drammaturgia e la creazione di dispositivi scenici che ne raccontino e ne magnifichino l’identità. Impiegando un sistema che già abbiamo sperimentato, faremo lavorare i giovani non professionisti con attori professionisti, costruendo un meccanismo teatrale che incroci la vitalità degli studenti con la consapevolezza teatrale di chi sta in scena per mestiere”.





Comizi d'Amore #Buenos Aires





Concept Kepler-452
Regia e drammaturgia Paola Aiello, Enrico Baraldi, Nicola Borghesi, Martin De Goycoechea,Gonzalo Facundo Lopez
Assistente alla regia Romina Bulacio Sak
Con Martin De Goycoechea, Felipe de Goycoechea Quinn, Jimena Carol, Olga Elba Cruci, Stefy Fernandez Requeijo

Lo spettacolo fa parte del progetto ITALIA XXI, prodotto dal Teatro Coliseo e dall’Istituto Italiano di Cultura
Con il sostegno istituzionale dell’Ambasciata d’Italia, Vivere all’Italiana e del Ministero dei Beni Culturale e il Turismo (MiBACT)
Si ringrazia ERT / Emilia Romagna Teatro Fondazione


Durata 70min




La giovane compagnia bolognese Kepler-452 debutta venerdì 26 febbraio al FIBA, Festival Internacional de Buenos Aires, con lo spettacolo Comizi d'amore #BuenosAires. La compagnia era stata invitata dal prestigioso festival sudamericano a realizzare uno spettacolo in Argentina possibilità cancellata dalla pandemia. Tuttavia il direttore del festival, Federico Irazabal, ha proposto loro di pensare ad una regia realizzata in remoto, dall'Italia, che andasse in scena, dal vivo, in Argentina. Così i tre artisti italiani (Paola Aiello, Enrico Baraldi e Nicola Borghesi) hanno proposto Comizi d'amore, un format già esplorato dalla compagnia in Italia, ispirato all'omonimo documentario di Pier Paolo Pasolini, che consiste nel porre le stesse domande dell'intellettuale e regista italiano in diversi contesti, confrontando le risposte con quelle ottenute cinquant'anni prima e inventando dispositivi per portarle in scena, coinvolgendo attivamente gruppi di attori non professionisti.
Per dare vita a questo format in Argentina si sono avvalsi, dopo una lunga selezione,
di due artisti locali, Gonzalo Facundo Lopez e Martin De Goycoechea, che firmano insieme a loro la regia. A partire da questo primo nucleo hanno aggregato intorno al progetto, ponendo loro le domande di Pasolini, quattro cittadini argentini scelti in seguito a una grande quantità di interviste: Felipe De Goycoeche Quinn, uno
studente di quattordici anni e figlio di Martin, Jimen Carol, detta la Pichi, un'attivista del "Colectivo gordo", Stefy Fernandez, una conduttrice radiofonica e sex-worker transessuale, Olga Elba Cruci, una energica ottantatreenne con una vit sentimentale entusiasmante. Questo gruppo di non professionisti darà vita a un affresco sull'amore e la sessualità nella città di Buenos Aires, che andrà in scena all'interno del "Dispositivo pandemico" inventato dallo scenografo italiano Emanuele Sinisi, che consiste in un cerchio di macchine al cui centro si svolge l'azione teatrale, per garantire la sicurezza degli spettatori.